La tutela dell’Ambiente ora fa parte della Costituzione Italiana

Il Parlamento ha finalmente approvato la proposta di legge di riforma costituzionale che introduce tra i Principi fondamentali della nostra carta Costituzionale la tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni

La modifica sancisce inoltre che nessuna iniziativa economica può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute e all’ambiente.
Si tratta di una proposta che l’ASviS, fin dalla sua nascita, ha avviato dialogando in modo costante e trasversale con le forze politiche.

La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entra in Costituzione

L’Aula della Camera ha infatti definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41 (con una clausola di salvaguardia – spiega il Ministero della Transizione ecologica – per l’applicazione del principio di tutela degli animali negli Statuti speciali delle Regioni Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta e delle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia).

Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. Il Senato lo aveva approvato con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre. Di conseguenza, entra subito in vigore e non è sottoponibile a referendum.


Ecco come cambiano i due articoli della Costituzione.

Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI».

Articolo 41: « L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».

Un passaggio storico per il Parlamento

In una nota il presidente della Camera Roberto Fico ha messo in evidenza che «la tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della nostra Costituzione. La Camera dei deputati ha approvato oggi in via definitiva la proposta di legge costituzionale che inserisce nella Carta la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e stabilisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi, tra le altre cose, in modo tale da recare danno alla salute e all’ambiente». Secondo Fico «si tratta di un passaggio storico. Un segnale chiaro del Parlamento che dovrà essere un faro per il presente e il futuro del nostro Paese».

L’Italia paese sostenibile

«Dal Parlamento via libera all’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione. È una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni». Si legge nell’account twitter di palazzo Chigi.

Cingolani: voto Camera segna giornata epocale

«Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale: testimonio qui la presenza del governo che crede in questo cambiamento, grazie al quale la nostra Repubblica introduce nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente». Così il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha commentato il voto dell’aula di Montecitorio.

Giovannini: grande soddisfazione

«Grande soddisfazione per l’ok del Parlamento alla modifica della Costituzione con inserimento della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale». Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini che come presidente dell’Asvis era stato tra i promotori dell’inserimento della norma nella Carta Costituzionale. «Il Mims – afferma il ministro – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni».

 

Fonte: Sole XXIV Ore

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