Spazio sostenibile, Milano capitale nel 2024

Nel 2024 Milano sarà la capitale dello spazio sostenibile. La Federazione astronautica ha scelto la candidatura meneghina che ha battuto Siviglia, Budapest, San Paolo e Adelaide. Tra i partecipanti l’astronauta Paolo Nespoli

Nel 2024 Milano e la Lombardia diventeranno capitale dello spazio sostenibile.

400 delegati da 73 nazioni rappresentanti della Federazione astronautica internazionale, riuniti a Dubai, sede dall’edizione del Congresso internazionale di astronautica hanno scelto l’Italia e il capoluogo meneghino per l’appuntamento congressuale che si terrà fra tre anni. «Non è stato facile conquistare il risultato — spiega dall’Emirato Giorgio Saccoccia presidente dell’Agenzia spaziale italiana Asi — ma il lavoro di team che abbiamo condotto e le molte qualità e la fama della città proposta, alla fine hanno vinto l’accesa competizione delle quattro concorrenti».

Le candidate per l’evento che ogni anno viene organizzato in una nazione diversa erano Siviglia (Spagna), Budapest (Ungheria), San Paolo (Brasile), Adelaide (Australia).

A Milano arriveranno alcune migliaia di specialisti dell’esplorazione e dell’utilizzazione dello spazio.

Non a caso il motto prescelto per la plenaria adunanza sarà «Spazio responsabile per la sostenibilità».

La proposta lombarda avanzata dal comitato formato dall’Asi, dall’Associazione italiana di aeronautica e astronautica rappresentante le università e da Leonardo, capofila del mondo industriale, era sostenuta dal governo (soprattutto dal ministro Vittorio Colao alla guida del settore) e in modo particolare dal sindaco Giuseppe Sala e dal presidente regionale Attilio Fontana.

Due elementi hanno giocato a favore per vincere la sfida.

Il primo è la grande reputazione internazionale in campo aerospaziale che Milano e il suo territorio vantano dal punto di vista accademico e produttivo, ricco di innovative società spaziali.

Al Politecnico il professor Francesco Carassa concepiva il satellite Sirio per le telecomunicazioni creando interessi ampliati poi all’esplorazione cometaria con Amalia Ercoli Finzi e ora proiettate verso le risorse lunari, gli asteroidi, il traffico spaziale e la propulsione a razzo.

Da questi studi nascevano preziose competenze robotiche che coinvolgevano l’industria e nelle camere bianche di Leonardo si realizzavano sofisticate trivelle per cercare la vita su Marte e perforare il suolo lunare. Al Cnr si sviluppavano conoscenze per lo studio dell’ambiente con i satelliti e si rivelavano gli enigmi della fisica cosmica con la scuola creata dal fisico Giuseppe Occhialini.

Paolo Nespoli, infine, cresciuto a Verano Brianza diventava un recordman della stazione spaziale Iss.

Il secondo elemento è legato all’ospitalità. Milano metterà a disposizione il più grande centro congressi d’Europa e ha alle spalle l’esperienza internazionale maturata con la settimana della moda e, soprattutto, con l’Expo che ha segnato una svolta significativa mostrando come la sua rete di collegamenti in Europa sia efficace per garantire una facile affluenza.

Questo aspetto è importante perché tecnologi e scienziati troveranno facile interazione con le realtà lombarde impegnate sulla nuova frontiera della Space Economy.

«È una vittoria per l’industria regionale e nazionale — commenta Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo —. Lo spazio è strategico per il futuro dell’innovazione tecnologica al servizio del Paese e della sua crescita sostenibile».

Nel 2024 si celebreranno i 60 anni dal lancio del primo satellite italiano San Marco. «Proprio la tradizione — sottolinea Saccoccia — unita al particolare impegno attuale riversato nelle attività spaziali nazionali hanno ulteriormente rafforzato i presupposti per la scelta italiana».

Il 2024 sarà anche l’anno del ritorno dell’uomo sulla Luna e Milano con il congresso mondiale diventerà il luogo per discutere il nuovo futuro cosmico.

 

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